Non per la vittoria ma per la lotta

… E oggi io al tennistavolo credo tantissimo, al punto che non potrei farne a meno.

Una parte di me si è realizzata completamente in esso.

E’ difficile spiegare che cosa intendo per realizzarsi completamente in una cosa, perché più che altro si tratta di una sensazione, di qualcosa che sento dentro.

Forse significa averla nel sangue, sentirne il richiamo in ogni momento della tua giornata.

Per questo il tennistavolo per me non si riduce solo alla gara ed all’allenamento, ma è qualcosa di molto più complesso, un modo di essere.

Forse perché per me la vita è un po’ come una gara, dove l’obiettivo da raggiungere non è però un record o una vittoria, ma la felicità, e dove gli avversari sono tutte le difficoltà che devo superare per conquistare ciò che desidero.

Ecco perché la mia vita è così legata al tennistavolo. Infatti giocando ho imparato molte cose che non sono limitate solo al mondo dello sport: che per ottenere qualcosa bisogna lavorare duramente ogni giorno; che ogni svantaggio iniziale può essere superato con l’allenamento e la perseveranza; che il saper perdere è importante come il saper vincere.

Ma, soprattutto, credo di aver imparato a conoscere me stesso ed a vivere ed a misurarmi lealmente con gli altri; non importa se vinco o perdo. (scritto nel 1981)